Affonda le proprie radici nel Medioevo, la produzione del formaggio d’alpe ticinese, profondamente legata allo sviluppo verticale del nostro territorio, dove l’alpeggio è spesso poco servito dalla viabilità. È anche questo uno dei motivi per cui è così degno di nota, testimone di una civiltà, di uno stile di vita che diventa insieme patrimonio e paesaggio da proteggere. Oggi come allora, la lavorazione avviene in modo tradizionale secondo tecniche gelosamente tramandate di generazione in generazione. A base di solo latte crudo di vacca o con una miscela che comprende sino al trenta per cento di latte di capra, viene lavorato sull’alpe esclusivamente durante il periodo d'estivazione, ovvero da giugno a settembre.
| I casari trasformano il latte appena munto in cagliata, prima la modellano e poi la pressano per iniziare infine quel delicato lavoro quotidiano, dove le loro mani accompagneranno e accudiranno le forme per almeno sessanta giorni, nel lungo processo di maturazione necessario per diventare formaggio d’alpe ticinese DOP. Gli animali, grazie sia all’alimentazione che allo stile di vita dei mesi passati in quota, producono un latte dal grande valore nutrizionale; il formaggio d’alpe ticinese presenta infatti livelli di omega 3 e omega 6 ben superiori ai formaggi che non vengono prodotti sull’alpe.
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